Il DNS (Domain Name System) è un sistema utilizzato per assegnare nomi agli indirizzi IP della rete.
I DNS sono dei grandi database (registri) di coppie di dati, nome-dominio/indirizzo-IP. Cioè, per ogni nome di dominio si memorizza il corrispondente indirizzo IP.
Infatti ricordare l’indirizzo IP di un sito web è abbastanza complicato. Allora i server DNS ci consentono di sollevare l’utente dal digitare questo indirizzo permettendogli di digitare semplicemente il nome.
In definitiva, quando dal nostro browser digitiamo un URL (del tipo https://www.codingcreativo.it), viene inviata una richiesta al server DNS che cerca l’indirizzo IP associato a quel nome. Chiaramente può succedere che il server DNS non contenga la tabella, allora si interroga un altro server DNS e così via, fino ad ottenere il record corretto. Dopo averlo trovato, sul browser si visualizzerà il sito corrispondente.
Facciamo un esempio pratico
Digitiamo nella barra degli indirizzi il seguente indirizzo IP 64.233.167.99, il browser interroga i vari DNS e appena ottenuta la risposta sul browser si visualizzerà il sito corrispondente di google. Google chiaramente ha più di un host, quello indicato sopra è uno di quelli in Italia.
Cambiare i DNS
Quando ci colleghiamo ad internet, di default, i server DNS sono assegnati in maniera automatica, ma è possibile cambiarli manualmente impostando dei server DNS pubblici alternativi.
Molte volte ciò viene fatto per navigare più velocemente o per proteggere le aziende dagli attacchi Dos (Denial of Service).
Prima di illustrarvi il procedimento, consiglio di effettuare questa operazione solo se, in caso di problemi, siete in grado di ripristinare le impostazioni precedenti.
Per cambiare il DNS su Windows occorre andare su Impostazioni, quindi scegliere Rete e Internet e nella finestra che si apre scegliere Centro connessioni di rete e condivisioni.
Nella nuova finestra occorre selezionare la rete con cui siete connessi e dopo cliccare su proprietà. In questa nuova finestra scegliete il protocollo Internet versione 4, come da figura sotto e fate clic su proprietà.
Si aprirà una finestra come da figura sotto, dove potete impostare i server DNS in maniera manuale. La finestra consente anche di impostare un indirizzo IP statico, una subnet mask ed il gateway predefinto.
Ne elenco solo alcuni che è possibile impostare nella precedente finestra. Grazie a queste impostazioni si possono bloccare dei siti o navigare con più libertà sui siti bloccati.
Il DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) è un programma di utilità software che assegna automaticamente gli indirizzi IP ai dispositivi di una rete.
In questo modo si elimina la necessità di assegnare manualmente gli indirizzi IP agli host collegati ad una rete, in quanto tutto viene fatto dinamicamente.
Dunque se si utilizza un server DHCP non c’è bisogno della presenza di un amministratore di rete. Infatti è lo stesso software a tenere traccia degli indirizzi IP.
Funzionamento DHCP
Ogni indirizzo IP viene tenuto per un tempo predeterminato, trascorso il quale il server DHCP può utilizzare il precedente indirizzo per un qualsiasi altro computer che entra nella rete.
Un
server DHCP assegna ad un host le seguenti informazioni:
– Altri valori opzionali come il server DNS (Domain Name System)
Quindi il sever DHCP riceve la richiesta da parte di un qualsiasi host che vuole collegarsi alla rete. Dopo seleziona le informazioni di indirizzamento IP da una serie di indirizzi predefiniti memorizzati all’interno di un database. Poi ‘offre’ questi valori all’host che richiede la rete e se accetta gli viene assegnato l’indirizzo IP per un certo periodo di tempo.
Quindi il client DHCP, che è rappresentato da un determinato host che si collega alla rete, si connette al server DHCP che assegna all’host le informazioni dettagliate prima.
Verificare se il client DHCP è abilitato
Per vedere se il client DHCP del nostro computer è abilitato basta seguire la stessa procedura che abbiamo utilizzato per conoscere il MAC Address o l’IP privato.
Quindi andiamo su Windows start, digitiamo cmd e sul prompt dei comandi inseriamo ipconfig /all, tra le altre voci avremo anche le informazioni riguardo il DHCP.
Questo messaggio compare per ogni scheda di rete installata sul vostro computer.
Se è disabilitato basta andare su Windows start e digitare services.msc.
Si aprirà la seguente finestra:
Andiamo sulla voce Client DHCP e scegliamo proprietà.
Nella finestra scegliamo la voce automatico.
Proteggere la rete
Impostando il DHCP si può evitare che qualcuno usi la rete senza permesso. Infatti andando nel pannello di controllo del router si può impostare un indirizzo IP iniziale ed uno finale. In questo modo il DHCP assegna gli indirizzi IP all’interno di un intervallo.
Quindi ad esempio se a casa ci sono 10 device da collegare si può impostare un range compreso tra 192.168.1.1 e 192.168.1.10. Quindi gli altri dispositivi non si possono collegare alla rete che così è protetta. Per permettere il collegamento di altri dispositivi occorre cambiare nuovamente il range.
CIDR sta per Classless Inter-Domain Routing ed è un metodo utilizzato per allocare gli indirizzi IP introdotto nel 1993. Questo metodo sostituisce lo schema classful dove gli indirizzi dovevano appartenere ad una specifica classe (A, B e C).
Difatti il metodo
classful risulta poco efficiente nell’allocazione degli IP, in
quanto si creano reti e sotto reti troppo piccole o troppo grandi.
Quindi si è deciso
di impiegare un meccanismo che è in grado di assegnare più
efficacemente l’indirizzamento nelle reti.
Nelle lezioni
precedenti infatti abbiamo parlato di subnet mask e abbiamo
utilizzato queste:
255.255.255.0
indicata anche con /24, 255.255.0.0 indicata anche con /16 e
255.0.0.0 indicata anche con /8.
Supponiamo di voler
indirizzare 300 host allora in questo caso non posso utilizzare la
subnet 255.255.255.0 che in binario si rappresenta con questa
notazione 11111111.11111111.11111111.00000000. Infatti gli host
indirizzabili sono 256.
Allora potrei optare
per questa subnet 255.255.0.0 indicata anche con /16 dove posso
indirizzare 65.536 host. Ma sono eccessivi.
Dunque potrei
utilizzare la notazione CIDR /23 che lascia 9 bit per gli host e
quindi i computer indirizzabili sono 2^9, cioè 512.
Con CIDR /23 si utilizza dunque la subnet 255.255.254.0, indicata in binario 11111111.11111111.11111110.00000000.
Tabella CIDR
Di seguito la
tabella con le notazioni CIDR:
CIDR
Subnet in decimale
Subnet in binario
Indirizzi disponibili
/0
0.0.0.0
00000000.00000000.00000000.00000000
232=4.294.967.296
/1
128.0.0.0
10000000.00000000.00000000.00000000
231=2.147.483.648
/2
192.0.0.0
11000000.00000000.00000000.00000000
230=1.073.741.824
/3
224.0.0.0
11100000.00000000.00000000.00000000
229=536.870.912
/4
240.0.0.0
11110000.00000000.00000000.00000000
228=268.435.456
/5
248.0.0.0
11111000.00000000.00000000.00000000
227=134.217.728
/6
252.0.0.0
11111100.00000000.00000000.00000000
226=67.108.864
/7
254.0.0.0
11111110.00000000.00000000.00000000
225=33.554.432
/8
255.0.0.0
11111111.00000000.00000000.00000000
224=16.777.216
/9
255.128.0.0
11111111.10000000.00000000.00000000
223=8.388.608
/10
255.192.0.0
11111111.11000000.00000000.00000000
222=4.194.304
/11
255.224.0.0
11111111.11100000.00000000.00000000
221=2.097.152
/12
255.240.0.0
11111111.11110000.00000000.00000000
220=1.048.576
/13
255.248.0.0
11111111.11111000.00000000.00000000
219=524.288
/14
255.252.0.0
11111111.11111100.00000000.00000000
218=262.144
/15
255.254.0.0
11111111.11111110.00000000.00000000
217=131.072
/16
255.255.0.0
11111111.11111111.00000000.00000000
216=65.536
/17
255.255.128.0
11111111.11111111.10000000.00000000
215=32.768
/18
255.255.192.0
11111111.11111111.11000000.00000000
214=16.384
/19
255.255.224.0
11111111.11111111.11100000.00000000
213=8.192
/20
255.255.240.0
11111111.11111111.11110000.00000000
212=4.096
/21
255.255.248.0
11111111.11111111.11111000.00000000
211=2.048
/22
255.255.252.0
11111111.11111111.11111100.00000000
210=1.024
/23
255.255.254.0
11111111.11111111.11111110.00000000
29=512
/24
255.255.255.0
11111111.11111111.11111111.00000000
28=256
/25
255.255.255.128
11111111.11111111.11111111.10000000
27=128
/26
255.255.255.192
11111111.11111111.11111111.11000000
26=64
/27
255.255.255.224
11111111.11111111.11111111.11100000
25=32
/28
255.255.255.240
11111111.11111111.11111111.11110000
24=16
/29
255.255.255.248
11111111.11111111.11111111.11111000
23=8
/30
255.255.255.252
11111111.11111111.11111111.11111100
22=4
/31
255.255.255.254
11111111.11111111.11111111.11111110
21=2
/32
255.255.255.255
11111111.11111111.11111111.11111111
20=1
Considerazioni
Le ultime due /31 e /32 chiaramente non permettono di creare delle reti in quanto in ogni rete ci sono sempre due indirizzi speciali, uno riservato all’indirizzo di rete, composto da tutti zeri nella parte dedicata all’host e un altro, detto di broadcast, che serve a trasmettere a tutti i partecipanti della rete ed è composto da una serie di uno nella parte dedicata all’host.
Quindi, il numero
massimo di host che una sottorete può contenere è 2^h–2 (dove h è
il numero di bit).
Consideriamo poi che le notazioni CIDR da /0 a /7 non vengono utilizzate per le singole sotto-reti essendo il numero di host molto grande.
La subnet mask,
detta anche netmask, viene utilizzata per indicare la porzione di
rete di un indirizzo IP.
Nella scorsa lezione
abbiamo parlato di classi di indirizzi IP e abbiamo parlato di
possibili host indirizzabili.
Il subnetting
consiste in una divisione logica di una rete e la subnet mask
specifica come essa è suddivisa. Infatti, dopo aver configurato lo
schema di subnetting si possono configurare correttamente gli
indirizzi IP della rete LAN.
La subnet mask è un numero dotted decimal. In genere tutti gli host che appartengono ad una rete locale LAN hanno la stessa subnet.
Negli indirizzi di classe A il primo ottetto dell’indirizzo IP indica la porzione di rete. Quindi la netmask è 255.0.0.0, detta anche /8 in quanto i bit di rete sono 8 e indica che sono disponibili 16.777.216 indirizzi IP assegnabili.
Negli indirizzi di
classe B i primi due ottetti dell’indirizzo IP indicano la porzione
di rete. Quindi la subnet mask è 255.255.0.0, detta anche /16 in
quanto i bit di rete sono 16 e indica che sono disponibili 65.536
indirizzi IP assegnabili.
Per quanto riguarda invece gli indirizzi di classe C i primi tre ottetti dell’indirizzo IP indicano la porzione di rete. Quindi la netmask è 255.255.255.0, detta anche /24 in quanto i bit di rete sono 24 e indica che sono disponibili 256 indirizzi IP assegnabili.
Invece per gli indirizzi di classe D ed E, non è definita una subnet mask.
Esempi di subnet mask
Facciamo degli esempi puramente indicativi:
– 10.45.36.121 indirizzo di classe A con netmask 255.0.0.0
– 175.220.110.25 indirizzo di classe B con netmask 255.255.0.0
– 192.168.1.64 indirizzo di classe C con netmask 255.255.255.0
Per conoscere la subnet mask della vostra rete, seguite la prossima lezione dove si spiega come trovare un indirizzo ip.
Le classi degli indirizzi IP sono 5: A, B, C, D ed E.
Classi indirizzi IP – Classe A
Gli
indirizzi di classe A sono riservati alle reti realizzate nelle
grandi aziende e seguono questa notazione: 0-127.H.H.H
Dove, il primo byte
rappresenta la rete, mentre gli altri 3 byte rappresentano l’host
(indicato con H).
Quindi si possono
collegare 2^24, cioè 16.777.216 dispositivi meno due. Infatti gli
indirizzi composti dai bit finali tutti a 0 e tutti a 1 hanno un
significato speciale.
Notiamo che il primo byte rappresenta un numero decimale, il cui valore può essere un numero compreso 0 a 127. Tradotto in binario, secondo la notazione a 8 bit, abbiamo valori compresi tra 00000000 e 01111111. Quindi il primo bit è sempre 0.
Classi indirizzi IP – Classe B
Gli indirizzi di
classe B vengono usati per le reti medie, come ad esempio quelle
universitarie.
Seguono questa
notazione 128-191.N.H.H, dove i primi due byte rappresentano la rete,
mentre gli altri due byte rappresentano gli host per ogni rete.
Dunque, avendo due byte a disposizione si possono indirizzare nella rete 2^16, cioè 65.536 meno sempre i due che hanno i bit finali tutti a 1 oppure tutti a 0.
Gli indirizzi IP di
classe B, in binario iniziano con i bit 10, infatti 128 corrisponde a
10000000 e 191 corrisponde a 10111111.
Classi indirizzi IP – Classe C
Gli indirizzi di classe C individuano piccole reti attuate dai provider dei servizi con abbonamenti Internet. Per intenderci sono le reti che abbiamo nelle nostre case o nelle scuole piccole.
Difatti consentono
di indirizzare 2^8 meno due, cioè 254, dispositivi nella rete.
La notazione è la
seguente 192-223.N.N.H, dove i primi tre byte rappresentano la rete
mentre l’ultimo rappresenta l’host.
Questi indirizzi in
binario iniziano con i bit 110.
Classi indirizzi IP – Classe D
Questa classe di
indirizzi IP è speciale in quanto utilizzata per il multicasting.
In notazione
decimale gli IP variano nel modo seguente: 224-239.X.X.X;
Tutti e 32 i bit
dell’indirizzo sono utilizzati per indicare un gruppo, non un singolo
host.
Questi indirizzi in
binario iniziano con i bit 1110.
Classe E
La classe di
indirizzi E, è utilizzata per test sperimentali, la notazione
decimale è 240-255.x.x.x.
Questi indirizzi in binario iniziano con i bit 1111.
Esempi indirizzi IP
Facciamo degli
esempi puramente indicativi di classi di indirizzi IP
Trovare l’indirizzo IP del proprio computer è molto semplice, ma dobbiamo distinguere tra indirizzo IP pubblico e indirizzo IP privato.
Indirizzo IP privato e pubblico
L’indirizzo IP privato è quello della propria rete locale. Ad esempio stampanti, smartphone, pc e altri dispositivi che sono associati alla stessa rete attraverso il router Wi-Fi, sono identificati attraverso indirizzi IP privati. Questi indirizzi appartengono in genere, per reti piccole come quelle che abbiamo a casa, alla classe C. Questa classe di indirizzi è assegnata alla rete locale ed è stata introdotta per ridurre le richieste di indirizzi pubblici.
L’indirizzo IP pubblico è l’identificativo assegnato al dispositivo quando è collegato ad internet.
In definitiva l’indirizzo IP pubblico è quello che il fornitore di servizi (ISP), assegna a qualunque host collegato alla rete Internet. Questo indirizzo IP è univoco, in quanto deve contraddistinguere uno e un solo dispositivo per volta.
Trovare l’indirizzo IP privato tramite il prompt
Per trovare il proprio indirizzo IP privato, avviamo il prompt dei comandi, andando ad inserire il comando cmd sulla barra delle applicazioni in basso accanto al pulsante Windows Start. Il procedimento è uguale a quello che abbiamo visto per il MAC Address, consultabile al seguente link trova il mac address.
Nella schermata che appare inseriamo poi il comando ipconfig /all e premiamo invio.
Questo comando ci consente così di trovare l’indirizzo IP privato del proprio computer oltre ad una serie di informazioni tra cui la subnet mask e le impostazioni delle nostre schede di rete.
Trovare l’indirizzo IP pubblico
Ci sono tanti siti per trovare l’indirizzo IP pubblico, uno si questi è il seguente mioip.
Questo sito web traccia oltre all’indirizzo IP pubblico, definito anche hostname, anche la località del dispositivo dal quale avviene la connessione, il browser, il sistema operativo e anche l’IP locale.